Sul mercato arriva una nuova bevanda, un vino analcolico prodotto con uva fermentata: è l’Orlo Drinks. Di cosa si tratta?
Riccardo Astolfi ha avuto un’intuizione che potrebbe aprire le porte del futuro, in particolare per quanto riguarda le bevande analcoliche, e il suo Orlo Drinks rappresenta una scoperta rivoluzionaria. Se esiste una convivenza tra mondo del vino e bevande analcoliche, allora Riccardo Astolfi è riuscito non solo a scovarla, ma anche a sintetizzarla.
Sempre alla ricerca di prodotti alimentari innovativi, Riccardo, in qualità di food innovator, ha avviato una start-up e, dopo anni di progetti, è riuscito a creare un fermentato analcolico che si pone come vino, richiamandolo sia nell’aspetto che nel gusto, nonché nella complessità, ma senza contenere alcol. È nato così il vino analcolico, sotto il brand Orlo Drinks.
Date le forti ristrettezze del Codice della Strada, nonché un’attenzione alla salute sempre più pressante, molte persone rinunciano a bere bevande alcoliche. Un po’ per mantenere la linea, un po’ per la paura di incorrere in sanzioni e in sospensioni di patente, e un po’ per paura di guidare in stato poco lucido e di correre il rischio di incidenti, si sta ponendo una maggiore attenzione nei confronti delle bevande analcoliche.
In tutto ciò, la gente cerca comunque bevande buone e soddisfacenti, sia nel sapore che nel profumo e nella complessità, per poter trascorrere momenti di convivialità insieme agli amici. Insomma, si ricerca di gusto del bere, ma senza correre rischi. E così, dall’incontro tra Riccardo Astolfi e Gianluca Bisol, produttore di prosecco, è nata una nuova idea per la creazione di una bevanda innovativa.
Dopo numerose sperimentazioni, si è riusciti a produrre una bevanda unica, non semplice vino dealcolato. Il fermentato è ottenuto senza l’uso di alcol, mantenendo però intatta tutta la complessità delle uve. Il risultato è stato Orlo Drinks, il primo fermentato di mosto d’uva, senza sofiti, prodotto nei vitigni emiliani biologici. Esistono prodotti simili, chiamati Proxies, ma la bevanda di Astolfi è differente.
Da tempo esistono i Proxies, bevande fermentate dalla complessità gustativa simile a quella del vino, ma prive di alcol. “Ho studiato, ho assaggiato di tutto, mi sono documentato, per mettere insieme il meglio”, ha rivelato Astolfi. A differenza di queste bevande, però, Orlo Drinks punta tutto su un solo ingrediente, l’uva, per essere più puro possibile.
Il processo di produzione è meticoloso e attento, il mosto è ottenuto da uve bianche biologiche, la fermentazione avviene attraverso i batteri lattici e lieviti presenti normalmente sulle bucce dell’uva. In seguito viene aggiunto mosto di uve acerbe, per dare maggiore freschezza e acidità. A questo punto, la fermentazione viene bloccata e il prodotto viene gasato con CO2 naturale.
Il vino è un bianco leggermente frizzante, e presenta note di mela, di pera e di pesca. Al momento, sono prodotte circa mille bottiglie, destinate alla ristorazione, distribuite essenzialmente nella zona di Venezia. L’obiettivo, però, è quello di raggiungere la grande distribuzione, e magari sviluppare bevande derivanti da altre uve.
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