Gli incentivi per l’assunzione di giovani lavoratori e lavoratrici ha avuto l’ok della Commissione europea: cosa prevede la misura nello specifico.
È arrivato il via libera agli incentivi per l’assunzione di giovani lavoratori e lavoratrici nel Mezzogiorno, previsti dal decreto Lavoro-Coesione, approvato a maggio dello scorso anno e successivamente convertito in legge a luglio.

A dare l’ok alla misura, che prevede un investimento da circa 1,1 miliardi di euro, è stata l’Unione Europea: l’obiettivo degli incentivi è quello di irrobustire l’inserimento lavorativo delle categorie più deboli così da ridurre il divario a livello lavorativo tra Nord e Sud. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la misura in questione che dovrà essere monitorata costantemente così da avere la certezza che possa creare dei posti di lavoro stabili per i giovani.
Bonus assunzioni, arriva l’ok della Commissione europea: cosa prevede la misura
Gli incentivi per l’assunzione dei giovani under 35, previsti dal decreto Lavoro-Coesione, hanno avuto il via libera della Commissione europea. La misura, come abbiamo accennato nel precedente paragrafo, era stata inserita nel decreto Lavoro-Coesione, convertito in legge a luglio del 2024.

Per finanziare la misura in modo da rafforzare l’occupazione giovanile e femminile è previsto un investimento da 1,1 miliardi di euro. Nel dettaglio, è previsto un esonero contributivo per le aziende che assumono determinate categorie di lavoratori: 500 euro al mese per ogni giovane sotto i 35 anni di età, che non ha mai avuto un contratto a tempo indeterminato, assunto con questa tipologia di contratto e 650 euro mensili per l’assunzione di giovani e donne residenti nelle Regioni del Sud Italia. Le assunzioni, però, dovranno avvenire nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025 e comprenderanno sia il lavoro dipendente che le varie attività imprenditoriali o autonome.
Serviranno ora i decreti attuativi
Gli incentivi sono stati esaminati dalla Commissione europea ricevendo l’ok da Bruxelles che ha valutato la misura compatibile ai sensi dell’articolo 107 del Trattato di Funzionamento dell’Unione europea e priva di rischi. Ora serviranno i decreti attuativi che potranno renderla operativa.

L’esonero contributivo servirà ad aiutare le categorie svantaggiate riducendo il gap occupazionale tra Nord e Sud e abbassando il livello di disoccupazione. Secondo le stime del Governo, si creeranno oltre 180mila nuovi posti di lavoro. Fondamentale saranno, però, i controlli sul punto così da verificare la reale efficacia.
I dati Istat sulle retribuzioni contrattuali
Intanto, è arrivata la nuova analisi effettuata dall’Istat relativa alle retribuzioni contrattuali. Quest’ultime, secondo l’istituto di statistica, sono salite in media del 3,1% durante lo scorso anno rispetto al 2023. Più nel dettaglio, il settore industriale ha fatto registrare una crescita del 4,6%, mentre i servizi privati del 3,4%. Stabile, infine, rimane stabile la retribuzione per quanto riguarda il settore pubblico, anche per via di alcuni contratti in attesa di rinnovo a fine dicembre 2024, situazione che coinvolge circa 6,6 milioni di dipendenti..