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Il ristorante low cost: menù fisso a 25 euro, ma la verità è agghiacciante

Incredibile il successo che sta avendo questo ristorante proponendo un menù fisso a soli 25 euro, ma nessuno potrebbe aspettarsi quello che c’è dietro…

Chi non ama concedersi un pasto a ristorante? Rilassarsi, condividere quattro chiacchiere, godersi la dolcezza di un bicchiere di vino e la comodità dell’essere serviti, senza doversi preoccupare di cucinare, apparecchiare e ripulire. Mangiare fuori è per gli italiani un momento di convivialità, benessere e relax: un piacere a cui difficilmente possiamo rinunciare.

Menù fissi a prezzi bassi, cosa si nasconde dietro (Vinerialitro.it)

All’aspetto più rilassante del concedersi questa coccola si aggiunge l’amore e la passione per il buon cibo, tradizione che in Italia ci accompagna da intere generazioni. Ma cosa succede quando la volontà di mangiare fuori si unisce al bisogno di risparmio? Si finisce per affidarsi a ristoranti low cost che propongono menù talvolta illimitati a prezzi ridicoli. Cosa si nasconde dietro queste realtà?

Ristorante low cost con menù a 25 euro: la verità che c’è dietro

Ristoranti che propongono menù fissi a prezzi molto bassi sono sempre pieni, a pranzo o cena, nel weekend e nei giorni infrasettimanali. Questa tendenza traduce il bisogno di rilassarsi spezzando la routine domestica pur non pesando troppo sul bilancio economico familiare. Ecco che non servono piatti troppo sofisticati per godersi un momento di svago: trattorie con piatti semplici e tradizionali riescono a rendere speciale una serata in compagnia.

Il mondo della ristorazione è vasto e articolato. Troviamo dietro le quinte imprenditori di ogni genere, dai più onesti e laboriosi ai disonesti che guardano esclusivamente il profitto, tralasciando la qualità e la sicurezza del cibo che viene servito.

Pesce fresco a 25 euro: l’inganno dei ristoranti (Vinerialitro.it)

Oggigiorno, una tendenza comune confermata dalle immagini e dai commenti che popolano i social network conferma che le persone vogliono e pretendono di mangiare ad un prezzo ridicolo. Un caffè a 10 centesimi di troppo o un toast venduto a 1 euro sopra la media possono creare uno scaldalo. La necessità di accontentare una clientela a buon mercato ha spinto molti ristoratori a mantenere prezzi bassi ma a cercare degli escamotage a discapito del cliente stesso, il quale viene soddisfatto nel costo, ingannato dall’apparenza e può non rendersi conto di quel che realmente sta consumando.

Cosa ha nascosto a tutti un ristorante low cost

E’ il caso di un ristorante di Livorno che proprio di recente si è trovato al centro di una brutta storia. Questo noto punto di ristoro per diversi mesi ha proposto un menù fisso a base di pesce al prezzo invariabile di 25 euro a persona.

Una cifra così allettante per consumare del pescato fresco ha attirato un numero notevole di clienti, incantati dal vantaggio di un pasto buono ed economico che contrasta la media della stagione. Chi ha provato il pasto si è reso conto che il costo dichiarato non nascondeva alcun trucco: non venivano applicati prezzi esorbitanti a una bottiglia d’acqua, al coperto o per l’uso di una posata in più.

Chiuso ristorante a Livorno: proponeva pesce a 25 euro (Vinerialitro.it)

Ben presto, il locale si è trovato a fare i conti con i tavoli pieni e la clientela molto soddisfatta. Ma è sorto un problema di base che nel giro di qualche mese ha portato il ristorante nell’occhio del mirino. Dopo il pagamento del pasto, i clienti non ricevevano alcuno scontrino fiscale e la Guardia di Finanza non tardò ad arrivare, sicura di trovarsi davanti a un caso di evasione.

Evasione fiscale? Non solo: qualcosa di peggiore dietro le quinte

Quel che le autorità hanno scoperto nel ristorante di Livorno va ben oltre l’evasione fiscale. E’ risultato che il ristorante non avesse alcuna autorizzazione per cucinare e vendere alimenti. In aggiunta, la cucina appariva in uno stato pietoso dal punto di vista igienico e sanitario. Il cibo veniva erroneamente conservato e i prodotti non presentavano le apposite etichette di identificazione. E’ stato immediatamente chiuso e la scoperta ha dato il via ad una serie di accertamenti.

Emanuela Toparelli

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